La psicologia perinatale è un ambito della psicologia che studia e si occupa di sostenere la triade madre-padre-figlio nella transizione alla genitorialità, avvalendosi di un approccio multidisciplinare, favorendo la salute dei singoli e valorizzando la qualità delle relazioni.
La psicologia perinatale dedica la sua attenzione al periodo che comincia dal desiderio di avere un figlio e giunge fino ai primi anni di vita del bambino.
Lo psicologo perinatale ha una formazione specifica sulla fisiologia e sulla clinica del periodo perinatale. Parte dalla fisiologia e si basa su studi e ricerche, non su pregiudizi senza fondamento, perché è fondamentale avere le conoscenze necessarie su quanto è “normale” e fisiologico per poter individuare le situazioni problematiche.
Può collaborare con diverse figure professionali che operano nel settore della maternità e dell’infanzia come per esempio pediatri, ginecologi, ostetriche, consulenti in allattamento, psichiatri, educatori, chiropratici e molti altri.
L’obiettivo della presa in carico è quello di promuovere la salute delle famiglie, fornendo sostegno e ascolto che aiutino i genitori ad essere consapevoli del proprio ruolo e ad assumerlo nel modo migliore.
E’ importante sapere che è possibile fin dalla gravidanza rivolgersi ad uno psicologo perinatale, ottenendo supporto e informazioni utili, che permettano alla donna di effettuare scelte consapevoli e di trovare una rete di sostegno capace di aiutarla nei momenti di maggiore vulnerabilità.
Nel periodo della gravidanza e dei primi tempi dopo il parto, infatti, avvengono grandi cambiamenti che, oltre ad essere spesso faticosi, portano con sé delle occasioni importanti di crescita personale dei genitori singolarmente e della coppia.
Nella consultazione con uno psicologo perinatale si tiene sempre conto di diversi aspetti, tutti fondamentali al fine di fornire il giusto sostegno alle famiglie.
La Psicologia Clinica Perinatale ha come suo oggetto unitario lo sviluppo della progettualità generativa e genitoriale e l’acquisizione delle capacità psichiche necessarie alla coppia genitoriale per garantire la salute, fisica e mentale, del proprio figlio.
La ricerca che ne deriva è rivolta alla triade madre-bambino-padre, all’insieme relazionale che li lega e al suo evolversi dall’epoca prenatale, nelle vicende della gestazione, parto/nascita, puerperio, allattamento e neonatalità nello sviluppo del bimbo nei suoi primi anni di vita.
L’individualità del bimbo si sviluppa, fisicamente e psichicamente, in funzione della qualità della relazione con i suoi genitori. La mente dell’essere umano si costruisce progressivamente, a cominciare dal feto, attraverso le reti neurali che si formano per l’elaborazione delle afferenze e nelle comunicazioni inerenti alle relazioni inter umane.
La qualità della mente ha le sue radici nella struttura primaria del cervello che si forma durante il periodo perinatale e nei primi anni di vita in funzione della qualità delle capacità genitoriali e delle possibilità di esplicarle. Di qui l’importanza di una assistenza per i genitori e le famiglie a rischio, per circostanze ambientali e/o per la qualità delle strutture neuromentali genitoriali.
Il periodo perinatale di un bambino è indissolubilmente legato, forse determinato, dall’evoluzione che avviene, o dovrebbe avvenire, nella struttura mentale dei suoi genitori.
Sostegno dopo un lutto perinatale
Il lutto perinatale presenta tutti i drammatici aspetti del normale processo del lutto, con la differenza che è “biologicamente” inaspettato, e dunque particolarmente “inspiegabile”. La perdita di uno o più figli, nelle differenti fasi della gravidanza, può sposarsi ai più disparati sensi di colpa, all’incessante ricerca di spiegazioni, a catene infinite di “perché” e di “se solo avessi/non avessi”. Tutto questo, normale nelle prime fasi di lutto, durante un corretto processo di elaborazione è destinato a scemare gradualmente, lasciando il posto a pensieri ed emozioni più adeguate.